Terra stabilizzata, pro e contro

Aggregati riciclati

Nonostante sia ormai impiegata per i lavori e per gli scopi più vari, i dubbi che ruotano attorno alla terra stabilizzata sono ancora molteplici. E dire che sarebbe sufficiente analizzare i pro e i contro di questa soluzione per comprendere che, nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta solamente di scarsa o cattiva informazione.

Studiando i vantaggi che lo stabilizzato assicura rispetto ad altre tipologie di materiali impiegati nella realizzazione o nella manutenzione di strade bianche e strade di campagna si potrà facilmente capire come mai questo materiale sia oggi così apprezzato. Ovviamente, prima di scegliere se utilizzare la terra stabilizzata anziché il bitume o la ghiaia devono essere tenuti in considerazione diversi aspetti, e non sempre la bilancia pende a favore dello stabilizzato.

Che cos’è la terra stabilizzata e come si fa

La terra stabilizzata è una soluzione “hi-tech” ed ecosostenibile per la creazione di superfici e pavimentazioni di vario genere. Grazie all’utilizzo di tecnologie costituite da stabilizzanti e leganti certificati ecocompatibili (come tutti quelli proposti da Terra Solida Italia), consente di costruire strade e viali duraturi nel tempo, ad alta permeabilità e, cosa da non sottovalutare, dall’elevato impatto estetico.

La terra stabilizzata può essere realizzata utilizzando materiale già presente in situ o con inerti provenienti da cava o con aggregati riciclati. Ciò consente di abbattere notevolmente l’impatto ambientale delle opere stradali e di comprimere – non di poco – i tempi necessari per la loro realizzazione. Il primo passaggio per per mettere in opera uno strato di terra stabilizzata (in realtà per mettere in opera qualsiasi strato di usura) è quello di creare un sottofondo spesso e compatto, sul quale poi posare la miscela di inerti e aggregati anche riciclati legati tramite gli stabilizzanti ecocompatibili. Sarà poi necessario compattare e livellare la superficie e attendere che la miscela indurisca. A differenza di altre soluzioni, la pavimentazione sarà quasi immediatamente transitabile, consentendo di chiudere il cantiere in breve tempo.

I possibili impieghi della terra stabilizzata

Trattandosi di un materiale estremamente versatile e di facile realizzazione, la terra stabilizzata può essere impiegato per le opere più varie. Come visto, è l’ideale per la manutenzione e il rifacimento delle strade bianche: permette di creare una pavimentazione omogenea, solida e particolarmente duratura. L’elevato grado di permeabilità, inoltre, facilita la regimentazione a dovere delle acque piovane, evitando così la formazione di buche e pozzanghere varie.

Per queste caratteristiche, la terra stabilizzata è altamente indicata per la realizzazione di strade e viali (sia carrabili, sia pedonali) all’interno di aziende agricole e vitivinicole, parchi pubblici o privati, aree sottoposte a vincolo paesaggistico e aree archeologiche o siti di importanza storica.

Pro e contro della terra stabilizzata

Andando a considerare i pro e i contro della terra stabilizzata ci si accorge che, tutto sommato, gli svantaggi di questo materiale sono decisamente pochi. Il più grande ostacolo è quello di doversi “confrontare” con una nuova tecnologia e tecniche costruttive leggermente differenti rispetto a quelle solitamente utilizzate. A conti fatti, però, si tratta più di un ostacolo culturale che materiale: la semplicità del processo di realizzazione dello stabilizzato consente di implementare facilmente la procedura nella routine lavorativa di qualunque gruppo.

Al contrario, i vantaggi sono molteplici, e tutti degni di nota.

  • Posa. Come già accennato, uno dei maggiori pro della terra stabilizzata sta nella facilità di posa e nei brevi tempi di esecuzione dell’opera. Il cantiere può essere aperto e chiuso nel giro di una manciata di giorni, rendendo la strada o il viale immediatamente transitabile. L’utilizzo di materiale di recupero o, comunque, facilmente reperibile fa sì che i tempi di reperimento delle “materie prime” siano più brevi, facilitando ulteriormente l’esecuzione dei lavori
  • Manutenzione. L’utilizzo di leganti di origine naturale consente di realizzare superfici omogenee e particolarmente robuste. Le pavimentazioni necessitano quindi di minori interventi di manutenzione e hanno una “aspettativa di vita” solitamente più lunga rispetto a pavimentazioni realizzate con asfalto, bitume e ghiaia
  • Ecosostenibilità. L’elevato grado di permeabilità, l’utilizzo di materiali riciclati e già disponibili in situ fa della terra stabilizzata un materiale ecosostenibile e a “impatto 0”. L’assenza di catalizzatori chimici, infatti, fa sì che lo stabilizzato non alteri la composizione del terreno e delle falde acquifere sottostanti. Inoltre, una volta che la strada è arrivata al termine del suo “ciclo vitale”, il materiale può essere interamente riciclato, senza produrre rifiuti speciali da smaltire seguendo le prescrizioni legislative
  • Costi dell’intervento. La possibilità di poter utilizzare materiale facilmente reperibile direttamente in loco consente anche di contenere i costi dell’opera in terra stabilizzata. Il conglomerato può essere realizzato con materiale di recupero o scarti provenienti da demolizioni edili, riducendo così anche i costi derivanti dal trasporto del materiale necessario al completamento della pavimentazione

8 pensieri su “Terra stabilizzata, pro e contro

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    • Francesco Mora dice:

      Buongiorno Gianluca, può contattarci inviando la sua richiesta di preventivo a: info@terrasolida.it indicando la Provincia dalla quale ci contatta. Verrà richiamato subito dal nostro funzionario di zona. Per il preventivo vanno considerati diversi aspetti che potrete discutere insieme, buona giornata

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