Pavimentazioni naturali e invarianza idraulica: una guida per saperne di più

Pavimentazione naturale

La crisi climatica impone un cambio di rotta anche nel settore edile, delle costruzioni e delle infrastrutture in generale. Non deve quindi stupire che leggi e regolamenti si stiano portando avanti mettendo dei “paletti” utili a proteggere le aree antropizzate e il territorio naturale da eventuali catastrofi connesse con gli eventi metereologici estremi. D’altra parte i concetti di mitigazione e adattamento fanno ormai parte del nostro lessico e sono un chiaro segnale che le cose stanno cambiando: la protezione dell’ambiente diventa una priorità di cui tutti noi dobbiamo tener conto. In materia edile e in relazione a nuove costruzioni, ristrutturazioni e realizzazione di infrastrutture stradali, ad esempio, un requisito oggi fondamentale è quello dell’invarianza idraulica, un principio che è diventato normativa in diversi luoghi della penisola italiana. Ecco perché chi si appresta a modificare il territorio con una strada, una pavimentazione o una costruzione, deve tenerne conto per due ovvie ragioni: essere in regola con la normativa vigente e, soprattutto, impattare il meno possibile sull’ambiente. Questo articolo quindi vuole essere una guida per gli addetti ai lavori e non, nonché un mezzo per capire meglio cos’è l’invarianza idraulica e quali sono le caratteristiche che una pavimentazione deve avere per soddisfare questo importante requisito.

Cos’è l’invarianza idraulica: definizione e significato del termine

L’invarianza idraulica, in estrema sintesi, è un principio che concerne il naturale e corretto fluire delle acque meteoriche e dei corpi idrici in generale. Cominciamo col dare una definizione generale del concetto, che poi renderemo più chiara con alcuni esempi pratici. Con invarianza idraulica si definisce il principio che punta al mantenimento invariato della portata e dei volumi delle acque meteoriche scaricate nei corpi recettori in seguito a opere di ristrutturazione, costruzione o urbanizzazione / antropizzazione di un nuovo territorio. Lo scopo è quello di preservare l’equilibrio idraulico del territorio, così da evitare sia la concentrazione di acque piovane che eventuali inondazioni e smottamenti.

Cosa succede quando piove?

Capire come defluisce l’acqua piovana e meteorica su un terreno “vergine” e su un’area urbana è un ottimo modo per comprendere quanto sia importante il principio dell’invarianza idraulica. In natura, solitamente, l’acqua piovana viene in parte assorbita dal terreno, in parte viene accumulata in invasi naturali superficiali, in parte evapora naturalmente nell’ambiente e, se c’è acqua in eccesso, questa ruscella verso corsi d’acqua vicini o verso reti di drenaggio.

In un ambiente antropomorfizzato, al contrario, è possibile che parte della superficie e del terreno calpestabile sia impermeabile. Quando piove, quindi, a ridursi notevolmente è la percentuale di acqua che viene assorbita dal terreno e, di contro, aumenta di molto il volume d’acqua che ruscella verso le reti di drenaggio. In caso di piogge intense, la portata dell’acqua che non viene assorbita aumenta moltissimo e, soprattutto, tende ad aumentare in breve tempo: le reti di drenaggio e i corpi recettori potrebbero non essere in grado di accoglierla correttamente così da farla defluire normalmente. La conseguenza più visibile del fenomeno sono gli allagamenti o le inondazioni cittadine (e non solo) a cui, purtroppo, i fatti di cronaca ci hanno ormai abituato. Il principio dell’invarianza idraulica vuole essere una soluzione a un problema ormai molto urgente, soprattutto nelle aree urbane densamente popolate.

Pavimentazione naturale che permette la invarianza idraulica
Pavimentazione naturale in un parcheggio di Pordenone – Foto Terra Solida

Pavimentazioni naturali e invarianza idraulica

Tra i possibili interventi che costruttori e municipalità possono mettere in pratica per mantenere intatta l’invarianza idraulica c’è anche quello di realizzare pavimentazioni permeabili e drenanti e cioè in grado di accogliere l’acqua facendola defluire correttamente nel terreno. L’infiltrazione, infatti, è una soluzione decisamente semplice ed economica per smaltire correttamente le acque meteoriche, soprattutto nei contesti urbani.

Ma come si realizza una pavimentazione drenante e allo stesso tempo performante? Realizzare pavimentazioni naturali può essere un’ottima soluzione, anche in termini di prestazioni. Una pavimentazione di questo tipo, infatti, oltre ad assicurare elevate prestazioni di meccaniche, è intrinsecamente permeabile.

Approfondiamo: oltre ad avere una maggior stabilità termica rispetto ai conglomerati tradizionali utilizzati per il normale manto stradale, una pavimentazione naturale è infatti in grado di drenare l’acqua, che sarà naturalmente restituita al terreno sottostante. Altra caratteristica tipica di questo tipo di pavimentazione, poi, è anche la cura nella scelta dei materiali di costruzione, che dovranno essere ecocompatibili. E questo è un punto fondamentale, perché impatta non poco sulla qualità dell’acqua stoccata nelle falde. In un periodo di crisi idrica come quello che stiamo vivendo, restituire acqua non inquinata al terreno è una priorità. Le pavimentazioni naturali sono in grado di farlo: oltre all’invarianza idraulica, quindi, queste opere impattano meno sull’ambiente anche dal punto di vista degli inquinanti rilasciati nel terreno.

Un aiuto contro la crisi idrica

Le pavimentazioni naturali, oltre a incontrare pienamente il requisito dell’invarianza idraulica, sono anche un modo per combattere l’appena citata crisi idrica. Le pavimentazioni impermeabili, infatti, evitando di fatto che l’acqua venga assorbita dal terreno, hanno la diretta conseguenza di impoverire le falde acquifere, e il problema sta prepotentemente cominciando a farsi strada anche in Italia, sia durante la stagione invernale che quella estiva.

Invarianza idraulica: i possibili interventi oltre le pavimentazioni naturali

Le pavimentazioni naturali sono un modo intelligente ed ecologico per rendere permeabile un terreno realizzato dall’uomo, centrando così il requisito dell’invarianza idraulica e combattendo, allo stesso tempo, la crisi idrica. Per rendere il più possibile completa questa guida, tuttavia, abbiamo pensato di elencare anche tutti gli altri possibili interventi che si possono mettere in atto per mantenere intatta l’invarianza idraulica del territorio:

  • Recupero dell’acqua piovana attraverso la realizzazione di opere di stoccaggio delle acque meteoriche
  • Realizzazione di aree di infiltrazione dell’acqua
  • Realizzazione di invasi (sia naturali che artificiali) che possano limitare la portata dell’acqua che arriva nei copri recettori
  • Realizzazioni di tetti verdi sugli edifici

La realizzazione di pavimentazioni naturali rimane comunque uno dei modi più semplici, veloci ed economici per dar vita a un territorio urbano capace di dialogare con la natura e gli eventi atmosferici. La progettualità del futuro, anche per quanto riguarda le infrastrutture stradali, dovrà essere sempre più green così da dare vita a un mondo in cui i contorni di ciò che è naturale e ciò che è artificiale siano sempre più sfumati.

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