Quando si cammina in un parco in città o in un bosco in montagna, ogni elemento antropico deve fondersi in un continuum coerente col mondo naturale. I confini fra ciò che è artificiale e ciò che appartiene alla sfera più naturale devono essere necessariamente sfumati: una pavimentazione, ad esempio, deve essere certamente funzionale al calpestio, ma allo stesso tempo deve rispettare il contesto in cui essa si trova, sia a livello materico che paesaggistico. Insomma, quando si parla di parchi naturali e pavimentazioni, l’ecologia deve essere messa al primo posto: l’impatto dell’uomo sull’ambiente deve essere il più possibile contenuto, a tutto vantaggio della salute del Pianeta e, di conseguenza, degli esserei umani. Oggi svisceriamo proprio quest’argomento, parlando di strade e pavimentazioni: andremo infatti a scoprire quali sono le soluzioni più adatte ai parchi e ai contesti naturali.
Parchi naturali e pavimentazioni: le caratteristiche di strade e sentieri
Dai materiali utilizzati alla posa, nulla deve essere lasciato al caso quando le opere dell’uomo fanno la loro comparsa in un contesto naturale. In generale, infatti, le pavimentazioni non devono snaturare il terreno sottostante ma, anzi, diventare una seconda pelle con diverse caratteristiche: devono permettere alle acque meteoriche di infiltrarsi naturalmente nella terra, devono evitare la formazione di pozzanghere, non devono inquinare il sito naturale e, allo stesso tempo, devono essere funzionali agli usi umani. Se dovessimo sintetizzare questo concetto in poche parole, useremmo soprattutto i termini “drenante” e “permeabile” per descrivere le principali caratteristiche delle pavimentazioni nei parchi naturali.
A queste, poi, vanno associate altre fondamentali peculiarità, che elenchiamo qui sotto.
- Ecocompatibilità dei materiali utilizzati: sarebbe bene servirsi di materie prime di origine 100% naturale, come lo stabilizzato di cava, magari recuperato nel luogo in cui si svolgono i lavori (così da impattare il meno possibile dal punto di vista delle emissioni legate ai trasporti).
- Riciclabilità: qualora la pavimentazione realizzata debba essere successivamente dismessa, è necessario che possa tornare nel ciclo produttivo come materia prima seconda, in nome del tanto citato principio dell’economia circolare.
Ecco perché quando si parla di parchi naturali e pavimentazioni è fondamentale che i materiali utilizzati non diventino, poi, un rifiuto speciale: per centrare questo punto è necessario che gli inerti utilizzati vengano miscelati, ad esempio, con leganti ecocompatibili perfetti per vivere anche in un contesto naturale.
Parchi naturali e pavimentazioni: quali scegliere?
Fatta quest’ampia premessa, passiamo subito alle opzioni a disposizione per la realizzazione di pavimentazioni ecocompatibili in un contesto naturale come un parco, sia esso in città, in collina o in montagna.
Terra stabilizzata
La terra stabilizzata utilizzata da Terra Solida, ad esempio, è perfetta per dar vita a strade sterrate o pavimentazioni carrabili su percorsi già esistenti come le strade bianche, molto numerose sulla penisola italiana. La terra stabilizzata dà infatti ottimi risultati sia in termini di prestazioni meccaniche che di impatto (minimo) sull’ambiente. I leganti ecocompatibili vengono miscelati direttamente sul terreno (utilizzando quindi inerti locali) per creare una superficie molto performante in quanto a percorribilità. Le caratteristiche tipiche dei materiali, poi, renderanno il percorso permeabile, drenante e riciclabile.
Eco calcestruzzo architettonico
In un parco naturale, soprattutto se realizzato in un contesto cittadino, possono essere previste anche zone dedicate alla socialità che, all’ecocompatibilità dei materiali, aggiungono la caratteristica dell’eleganza e dalla bellezza. In questi casi l’eco-calcestruzzo architettonico e il ghiaietto lavato sono la scelta d’elezione: l’effetto della ghiaia seminata è accompagnato dall’uniformità e alla compattezza della pavimentazione. Le intemperie non riusciranno a scalfire la superficie, le cui proprietà antisdrucciolo terranno – allo stesso tempo – al sicuro i frequentatori del parco da cadute accidentali.
Parchi naturali e pavimentazioni: altre soluzioni ecologiche
Un parco naturale può contare diversi ambienti al suo interno. Come abbiamo già visto, possono essere presenti percorsi in natura dedicati al traffico pedonale o su due ruote; o possono essere presenti spazi dedicati alla socialità, come piazzette o aree con sedute quali panchine e tavoli. Ma possono essere presenti, magari a ridosso di un edificio dal valore storico localizzato all’interno del parco zone dedicate al verde che devono essere sempre in ordine.
Pensiamo, ad esempio, alle belle dimore storiche italiane, spesso circondate da ampi giardini e percorsi in natura: a ridosso della villa, se è presente un prato, è bene che questo sia sempre in ordine. In questo caso a levarci da ogni impiccio è la griglia salvaprato, che dà vita a un prato armato alla cui base si trova una struttra di sostegno capace di mantenere la superficie erbosa sempre al suo posto, senza per questo impedire all’acqua di fluire con facilità nel terreno. Essendo a prova di calpestio, si tratta di una soluzione perfetta anche in caso di ampio utilizzo dell’area da parte dei visitatori.
Insomma, come abbiamo visto, quando si parla di parchi naturali e pavimentazioni le soluzioni green sono tante e ciascuna di esse ha una finalità specifica. Ogni ambiente e ogni zona del parco può essere rivista in ottica sostenibile, coniugando l’aspetto naturale e quello antropico in perfetta armonia. E quando l’ecologia è funzionale alla natura e alle finalità umane, non c’è davvero più scusa che tenga.