Quando si parla di strade outdoor, magari localizzate in campagna o in contesti per lo più naturali si ha in mente un percorso accidentato, sconnesso e magari soggetto alla formazione di buche. Questo scenario, che spesso corrisponde alla realtà, è semplicemente impossibile in tutti quei casi in cui le strade vengano realizzate attraverso opere di pavimentazione naturale. L’aggettivo “naturale”, infatti, non è necessariamente sinonimo di “dissestato”, soprattutto quando entrano in gioco innovazione e tecnologia dei materiali. Oggi, infatti, è possibile realizzare pavimentazioni naturali perfettamente funzionali e, soprattutto, amiche dell’ambiente. I vantaggi di questa scelta possono essere molti, e fra questi il principale è sicuramente la scarsa probabilità che si formino buche lungo il percorso. Ma procediamo con ordine e capiamo, prima di tutto, cosa sono le pavimentazioni naturali.
Cosa sono le pavimentazioni naturali?
Oggi si parla molto di sviluppo sostenibile, un grande calderone in cui figura anche la viabilità. Le strade del futuro, così come i marciapiedi, le piste ciclabili, le aree di sosta, i vialetti di casa (e così via) dovranno essere ecologici, ovvero avere un basso impatto sul Pianeta. La buona notizia, però, è che oggi ecologia fa finalmente rima con funzionalità: una strada amica dell’ambiente non rinuncia alle prestazioni, anzi. Una pavimentazione naturale usa certamente materiali ecocompatibili e amici dell’ambiente, ma in grado di assicurare elevate prestazioni meccaniche, oltre a un ottimo livello di permeabilità. E questo evita, fra le altre cose, la formazione di buche.
Pavimentazioni outdoor e formazione di buche: cosa c’è da sapere
Dalle strade bianche ai vialetti di casa, dalle piste ciclabili ai marciapiedi. Questi scenari, in campagna o in città, hanno spesso un comun denominatore: la presenza di buche. Queste sono spesso foriere di cadute accidentali, di infortuni e, conseguentemente, di cause legali di risarcimento danni indirizzate a chi possiede quello specifico tratto di strada (sia esso anche una municipalità).
E se le strade sterrate sono dissestate per natura, anche i marciapiedi cittadini non se la passano meglio, soprattutto quando realizzati con del semplice asfalto. Che fare? Le pavimentazioni naturali sono un ottimo modo per risolvere il problema: grazie ai materiali utilizzati e alla tecnica di posa sarà infatti possibile evitare la formazione di buche anche sul lungo periodo.
Formazione di buche: a cosa è dovuta?
Solitamente le strade (sia di campagna che di città) sono realizzate con l’asfalto, un conglomerato bituminoso sensibile ai cambiamenti di temperatura: più morbido durante la stagione estiva, l’asfalto diventa particolarmente fragile durante l’inverno. Se, poi, per la realizzazione del manto stradale vengono utilizzati materiali scadenti, la fragilità è dietro l’angolo: si formeranno delle crepe, attraverso le quali penetrerà l’acqua che, ghiacciandosi e dilatandosi in inverno, creerà delle zone di “vuoto”. Il calpestio farà il resto: i pezzi di manto stradale si staccheranno formando, letteralmente, le buche.
Gli scenari possibili
Eppure quando si parla di strade e di buche sul percorso, gli scenari possono essere davvero vari e diversi da quelli della classica strada cittadina. Un percorso pedonale (o ciclabile) nella natura, se sterrato, può generare fango e buche in inverno, e polvere in estate. Allo stesso modo, se vivi in una zona in cui piove spesso, l’acqua potrebbe scavare rivoli nel terreno, rendendo accidentato l’intero percorso. Oppure potresti vivere in una zona caratterizzata da un vincolo paesaggistico: di asfaltare non se ne parla, e la formazione di buche è dietro l’angolo. In alcuni casi, poi, la realizzazione di una pavimentazione standard non è possibile a causa del vincolo idrogeologico di permeabilità. In tutti questi casi è proprio la pavimentazione naturale ad essere la soluzione.
Pavimentazione naturale? Addio formazione di buche lungo il percorso
Cos’ha di diverso una pavimentazione naturale rispetto all’asfalto? E perché evita la formazione di buche? Presto detto. Una pavimentazione naturale, proprio in virtù dei materiali di realizzazione, dura a lungo perché ha una maggior stabilità termica, soprattutto rispetto ai conglomerati tradizionali con cui sono realizzati i manti stradali, sia in campagna che in città. Una pavimentazione di questo tipo, insomma, resiste sia alle basse che alle alte temperature e, per questo si deforma meno: avrà una buona resistenza all’ormaiamento e, di conseguenza, anche la formazione di buche sarà un’eventualità remota.
Una pavimentazione di questo tipo, poi, va d’accordo anche con l’acqua. In caso di fenomeni atmosferici piovosi anche intesi, il manto stradale sarà in grado di drenare l’acqua, che sarà anche restituita “filtrata” al sottosuolo: oltre a diminuire l’incidenza della formazione di buche, si abbasserà anche l’impatto ambientale dell’opera stradale. Insomma, resistenza meccanica e performance sono garantite, e le buche saranno solo un lontano ricordo.
Pingback: Realizzazione di una greenway: caratteristiche peculiari