Strade romane: più di 2.700 anni di affidabilità

Strade romane: più di 2.700 anni di affidabilità

Drenanti, resistenti e innovative: ecco come sono costruite le strade romane e come hanno contribuito alla grandezza dell’Impero 

Quanto contano le infrastrutture nella gestione di un impero che si estende su tre continenti? Forse nessuno meglio degli antichi romani potrebbe rispondere a questa domanda. Insieme a un esercito imponente e un’organizzazione efficiente, c’è qualcos’altro che ha contribuito a rendere l’Impero Romano uno dei più grandi e duraturi della storia: le sue strade.

Le strade romane sono state costruite più di 2000 anni fa e alcune di esse sono ancora presenti oggi in varie parti dell’Europa, in particolare nell’area mediterranea. Molti tratti di queste strade sono stati conservati come siti turistici, mentre altri sono stati distrutti o coperti da strade moderne o edifici. Le sezioni ancora esistenti possono essere percorse a piedi o in bicicletta, offrendo una vista spettacolare del paesaggio. Solo sul territorio italiano si contano una dozzina di strade consolari: Aurelia, Cassia, Flaminia, Salaria, Tiburtina, Casilina, Appia (detta la regina delle vie – Viarum regina), Emilia, Postumia, Capua-Regium, Nomentana e Prenestina. 

Un’opera monumentale lunga circa 80.000 km composta da 372 grandi strade, che si estendono sui territori di tre continenti, dalla Scozia alla Mesopotamia, dalle coste dell’Atlantico a quelle del Mar Rosso, e percorrevano le Alpi fino ad arrivare nel cuore del Sahara.

strade romane: Italia
Molti tratti delle strade romane presenti ancora oggi in Italia sono stati conservati come siti turistici, mentre altri sono andati distrutti (Foto: iStock)

L’importanza delle strade romane per l’Impero

Le strade sono state un capolavoro ingegneristico dell’epoca e hanno giocato un ruolo fondamentale nella grandezza dell’Impero Romano. Le strade romane hanno permesso ai funzionari di viaggiare rapidamente da una provincia all’altra per amministrarle e controllarle, aiutando a garantire la stabilità dell’impero e a impedire le ribellioni locali. I soldati potevano spostarsi rapidamente da un fronte all’altro, permettendo all’impero di difendersi efficacemente contro le minacce esterne. Il sistema di strade romane ha anche favorito lo sviluppo del commercio, aumentando la prosperità economica delle regioni. 

Le strade avevano una larghezza di circa 4-6 metri, in modo che due carri potessero attraversare agevolmente. In alcuni casi, lungo i lati, erano presenti dei marciapiedi pavimentati. Inoltre, le strade erano dotate di pietre miliari, che indicavano la distanza in miglia dal miliario aureo situato nel Foro Romano.

Incredibilmente, molte strade romane tuttora esistenti sono meglio conservate di molte delle strade costruite in tempi più recenti. Perchè? Il segreto, oltre che nei materiali di costruzione e nella tecnica, risiedeva nella manutenzione e negli interventi di riparazione e ristrutturazione effettuati regolarmente. Ciò ha contribuito a mantenere le strade in buone condizioni e ha permesso loro di resistere al passare del tempo.

strade romane: impero
Grazie all’infrastruttura stradale, i romani hanno potuto gestire con efficienza un impero che si estendeva su tre continenti (Foto: Pexels)

Come sono costruite le strade romane?

Certamente le strade esistevano già da moltissimo tempo. Nessun popolo antico però è stato in grado di costruire, come hanno fatto gli antichi romani, una rete stradale capillare, pubblica e realizzata con tecniche innovative. Ma come sono state costruite le strade romane?

Si pensa che i romani abbiano ereditato l’arte di costruire le strade dagli Etruschi, migliorando sia la tecnica che i materiali. 

Le strade romane erano costruite a strati di materiali diversi e per questo chiamate viae stratae (da cui il termine ‘strada’). Il processo di costruzione iniziava con il sopralluogo dell’architetto e l’individuazione dei punti precisi dove doveva passare la strada. Successivamente, gli agrimensori tracciavano il percorso con l’uso di pali e groma (la squadra dell’epoca). Dopo aver scavato la fossa, si iniziava con gli strati: uno strato più profondo, statumen, di sassi e argilla; un secondo strato, rudus, fatto di pietre, mattoni rotti, sabbia, tutti impastati con calce; un terzo strato, nucleus, di pietrisco e ghiaia; una copertura, summum dorsum, di lastre levigate di pietra che combaciavano le une sulle altre appoggiate sul nucleus. A circa 60 cm – 1 m dalla superficie, la fossa veniva coperta di brecciolino e poi compattata (pavimentum).

Le strade romane erano incredibilmente drenanti, resistenti al gelo e alle inondazioni e anche dopo duemila anni, alcune di queste sono perfettamente conservate. Del resto, se tutte le strade portano a Roma, un motivo ci sarà.

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