Come stabilizzare la terra: tutte le fasi del processo

Aggregati riciclati

Come stabilizzare la terra: tutte le fasi del processo

La terra stabilizzata è una tecnologia che permette di realizzare pavimentazioni in maniera semplice, veloce ed economica. Miscelando uno stabilizzante naturale ed ecocompatibile con un aggregato terroso è possibile ottenere un materiale caratterizzato dall’elevata permeabilità e resistenza meccanica. Strade e vialetti realizzati in terra stabilizzata avranno così bisogno di minor cura e manutenzione, consentendo di abbattere i costi legati alla sua cura.

Caratteristiche della terra stabilizzata

La miscela di stabilizzante, acqua e aggregato terroso regala alla terra stabilizzata caratteristiche che la rendono unica nel panorama dei materiali per costruire strade di campagna, piste ciclabili e vialetti di giardini:

  • Elevata resistenza meccanica. La miscela stabilizzante e acqua consente di creare un legame estremamente solido tra le varie parti dell’aggregato terroso. Il composto risultante è caratterizzato da un elevato livello di resistenza meccanica: in questo modo si proviene la formazione di buche e altri difetti che potrebbero rendere difficile – e pericoloso – il transito di persone e veicoli.
  • Grande permeabilità. La composizione dell’aggregato terroso garantisce un alto grado di permeabilità, evitando così che sulla superficie della pavimentazione si formino pozzanghere, fango o pericolosi rivoli d’acqua.
  • Ecosostenibile e riciclabile. Il conglomerato formato da stabilizzante ed aggregato terroso non rilascia sostanze inquinanti nell’ambiente e nell’acqua, risultando così completamente ecosostenibile. Il composto è anche 100% riciclabile, non essendo considerato un rifiuto speciale. Inoltre, la possibilità di utilizzare inerti e terreni locali, consente di abbattere le emissioni di CO2 legate ai trasporti di materiali, rendendo la terra stabilizzata ancora meno impattante.
  • Economico. I costi e i prezzi della terra stabilizzata sono contenuti, consentendo di realizzare pavimentazioni di varia natura in qualunque situazione. Inoltre, l’estrema resistenza della superficie permette di abbattere i costi di manutenzione, rendendo questa soluzione ancora più economica.

A cosa serve la terra stabilizzata

Le applicazioni della terra stabilizzata sono molteplici. Le sue caratteristiche e la sua versatilità la rendono infatti adatta per diversi utilizzi, ad esempio:

  • Percorsi pedonali e piste ciclabili;
  • Strade e parcheggi carrabili;
  • Strade bianche e strade sterrate;
  • Piazzali;
  • Sottofondi stradali.

La terra stabilizzata, dunque, può essere utilizzata all’interno di aree marine, boschive e forestali; di parchi naturali e archeologici; di aree protette soggette a vincolo storico, paesaggistico e ambientale (zone SIC, ZPS, ZSC); di aziende agricole (vitivinicole, ad esempio); aree boschive e aree di sosta autostradali.

Come stabilizzare la terra con i prodotti Terra Solida Italia

Il processo per creare una superficie o una pavimentazione in terra stabilizzata è meno complesso di quanto si possa immaginare. Uno dei vantaggi di questa soluzione, infatti, è che strade e vialetti sono immediatamente percorribili: i tempi di presa degli stabilizzanti sono infatti molto brevi, consentendo (di riaprire le arterie al traffico nel minor tempo possibile) l’utilizzo e la calpestabilità in pochi giorni dalla posa.

Esattamente, però, come si stabilizza la terra? Quali sono i passaggi da effettuare e quali le tempistiche da rispettare? Molto, ovviamente, dipende dai prodotti utilizzati come coadiuvanti, ma le modalità operative non differiscono di molto.

  • Prima di tutto, sarà necessario realizzare il sottofondo, il cui compito è quello di “sostenere” il peso dei veicoli o delle persone che transiteranno sulla pavimentazione in terra solida. Lo spessore di questo strato dipende ovviamente dal traffico previsto sulla strada e può variare dai 25 ai 40 centimetri. Inoltre, a questo livello dovranno essere previsti dei lavori di regimentazione delle acque: la terra stabilizzata è caratterizzata da un elevato livello di permeabilità e il sottofondo sarà fondamentale per far sì che gli strati superiori non si disgreghino;
  • Successivamente alla creazione del sottofondo della strada in terra solida si dovrà passare alla scelta della composizione dell’aggregato terroso. Come già detto, la miscela può essere composta da varie tipologie di inerti (anche riciclati di demolizioni edili), a patto che il pietrisco contenuto in essa abbia un diametro massimo di 18-25 millimetri e la percentuale di argille sia inferiore al 5% del peso totale del composto;
  • Si passa poi alla scelta del componente di sistema, ossia dello stabilizzante che aiuterà a creare i legami tra i vari inerti dell’aggregato terroso, regalando al manto la compattezza e la solidità che caratterizzano la terra stabilizzata;
  • Una volta che si sarà miscelata la soluzione d’acqua e coadiuvante con l’aggregato terroso si passa alla fase di stesura del materiale. Prima di tutto, si dovrà bagnare il sottofondo, in modo che non assorba troppa umidità dal composto di coadiuvante e aggregato; successivamente si procederà alla stesura e alla compattazione (a mano o con vibrofinitrice) della pavimentazione in terra stabilizzata. Infine, il materiale dovrà essere rullato così da compattarlo definitivamente. In tre giorni (o più), la pavimentazione potrà essere aperta al traffico veicolare.

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