Borghi medievali: da luoghi abbandonati alla rinascita ecologica
I borghi italiani stanno vivendo una seconda giovinezza grazie a iniziative volte a combattere lo spopolamento. Ma strade e servizi sono all’altezza della sfida?
Sono il fiore all’occhiello del patrimonio paesaggistico italiano, eppure moltissimi borghi medioevali sono stati a lungo testimoni silenziosi dell’abbandono e dello spopolamento. Negli ultimi anni però questa situazione sta cambiando e molti di questi luoghi stanno sperimentando una seconda vita, mettendo al centro progetti legati alla sostenibilità ambientale e al concetto di comunità. Scopriamone alcuni.
Arte, natura, cibo e condivisione: la rinascita dei borghi italiani
Negli ultimi anni, si sono moltiplicate le iniziative di riqualificazione che hanno ridato vita ai borghi abbandonati, con l’obiettivo di coniugare il patrimonio storico-culturale con le esigenze dei cittadini moderni.
- Progetto case a un euro: tra le iniziative più famose c’è il progetto delle “case a un euro“, adottato da diverse amministrazioni locali in Italia. Come funziona? I comuni mettono in vendita immobili fatiscenti o destinati alla demolizione al simbolico prezzo di un euro. Gli acquirenti si impegnano a ristrutturare le case entro un anno, contribuendo così a incrementarne il valore. Un’occasione ghiotta per chi ha un piccolo capitale da investire nella ristrutturazione e vuole contribuire a combattere lo spopolamento dei piccoli centri.
- Borghi per artisti: numerosi centri storici italiani sono stati ripopolati grazie all’impegno e alla creatività di artisti nazionali e internazionali. Bussana Vecchia, in Liguria, è uno dei più celebri esempi: abbandonato per decenni dopo un terribile terremoto, è stato trasformato in una vivace comunità di artisti provenienti da tutto il mondo. Calcata nella Tuscia, Orgosolo in Sardegna e Bienno in provincia di Brescia sono altri esempi di borghi che hanno beneficiato di questa rinascita artistica, riappropriandosi della loro identità culturale e stimolando la creazione di botteghe artigiane e iniziative culturali.
- Co-housing ed ecovillaggi: se gli ecovillaggi non sono una novità (i primi risalgono agli anni ‘70), negli ultimi anni e in particolare dopo la pandemia di Covid-19 si sono moltiplicate le iniziative di piccoli gruppi di cittadini volte a realizzare progetti di vita comunitaria. Di cosa si tratta? Sono comunità intenzionali che si basano su principi ecologici e sostenibili e che mirano a creare un rapporto simbiotico con la natura, adottando pratiche di riduzione dell’impatto ambientale e praticando l’autosufficienza alimentare ed energetica. I co-housing d’altra parte possono nascere anche in ambiente urbano: i residenti condividono spazi comuni, come cucine, sale da pranzo e aree ricreative, mantenendo però le proprie abitazioni private. Il borgo più celebre recuperato con un progetto di vita comunitaria è Torri Superiore, in Liguria, punto di riferimento storico che oggi ospita diversi progetti legati all’agricoltura e al turismo sostenibile. Interessante anche l’Isola di Capraunica, nata nel borgo semiabbandonato di Caprauna tra i monti in provincia di Cuneo, che oggi ospita anche una piccola scuola in natura, oltre a un b&b e azienda agricola, che valorizza i prodotti del territorio; mentre all’estremo opposto della penisola, in provincia di Palermo, ha preso vita la Comunità Porto di Terra, fondato sui principi della permacultura e della transizione ecologica.
Le sfide dei borghi italiani per la modernità
Il percorso verso la rinascita dei borghi non è privo di ostacoli. Uno dei principali problemi riguarda la disponibilità di servizi di base, come scuole, negozi alimentari e farmacie. Molti borghi medievali abbandonati sono situati in aree remote, dove l’accesso a tali servizi può essere limitato. È essenziale garantire la presenza di strutture che soddisfino le esigenze quotidiane dei residenti e dei visitatori, senza compromettere l’atmosfera autentica e suggestiva del borgo.
Anche la connessione veloce a Internet è diventata indispensabile per la sopravvivenza e la crescita di questi borghi rinati. Una connessione affidabile e ad alta velocità consente di superare le barriere geografiche e di accedere a opportunità di lavoro, istruzione, servizi online e promozione turistica. La connettività digitale è diventata un fattore cruciale per attirare chi lavora da remoto e promuovere attività ricettive.
L’adeguamento delle infrastrutture rappresenta un altro aspetto cruciale nella rinascita dei borghi medievali. Da un lato, è necessario sviluppare nuove strade che s’integrino armoniosamente con il paesaggio circostante, preservando l’aspetto autentico e suggestivo del borgo. Dall’altro lato, è importante garantire la sostenibilità delle infrastrutture, adottando soluzioni innovative che riducano l’impatto ambientale, come scegliere materiali riciclabili e ecocompatibili, o progettare strade altamente drenanti in grado di affrontare gli effetti dei fenomeni climatici estremi.
Il cammino verso la rinascita ecologica dei borghi medievali richiede un impegno costante da parte delle comunità locali e delle amministrazioni pubbliche. È necessario trovare un equilibrio tra la preservazione dell’identità storica e culturale dei borghi e l’introduzione di soluzioni moderne e sostenibili. Solo attraverso una gestione oculata e una collaborazione attiva, i borghi medievali potranno tornare a vivere come luoghi di residenza attraenti, centri culturali e mete turistiche, contribuendo a preservare e valorizzare il nostro straordinario patrimonio storico e paesaggistico.