Terra Solida e City’Scape: progettare ascoltando il suolo

Terra Solida e City’Scape: progettare ascoltando il suolo

Il paesaggio su misura: dialoghi, soluzioni e radici comuni

City’Scape 2025 si è concluso con una riflessione intensa e condivisa. Promotec, con i marchi Terra Solida e Biostrasse, ha rinnovato la propria presenza accanto a Paysage per un confronto aperto sul dissesto idrogeologico, la progettazione del paesaggio e il ruolo delle pavimentazioni permeabili con ecocompatibilità certificata. L’intervento ha messo al centro l’ascolto e la personalizzazione delle soluzioni, ribadendo che il suolo non è solo una superficie da trattare, ma un interlocutore da comprendere.

Terra Solida main sponsor al simposio City’Scape 2025
Terra Solida main sponsor al simposio City’Scape 2025

Vestire il paesaggio su misura

City’Scape 2025: riflessioni condivise e soluzioni consapevoli nel dialogo tra Promotec e Paysage

Ci sono luoghi che, più di altri, sanno dare forma al pensiero. City’Scape è uno di questi. Da anni, il simposio internazionale dedicato all’architettura del paesaggio rappresenta per noi di Promotec non solo un appuntamento fisso, ma un tempo prezioso per ritrovarci in ascolto del presente e per rilanciare idee, confronti e nuove prospettive. Lo facciamo insieme a PAYSAGE, con cui condividiamo da tempo una collaborazione solida, sincera, nutriente. E lo facciamo attraverso i nostri marchi Terra Solida e Biostrasse, portando la nostra voce dove più serve: in mezzo al dialogo.

Dove finisce la terra e inizia la cura

Durante l’intervento tenuto giovedì pomeriggio alla Triennale di Milano, il nostro contributo ha voluto essere soprattutto un invito alla consapevolezza. Siamo partiti da una constatazione ormai ineludibile: il dissesto idrogeologico che colpisce sempre più frequentemente il nostro territorio è frutto di una lunga serie di scelte sbagliate, di trascuratezze e di semplificazioni urbanistiche. Non si tratta solo di piogge improvvise o di cambiamenti climatici – questi sono gli effetti. Le cause stanno altrove.

Le abbiamo nominate senza giri di parole: impermeabilizzazione del suolo (il cosiddetto soil sealing), antropizzazione selvaggia, pianificazioni carenti, obliterazione del reticolo idrografico, mancata manutenzione degli alvei fluviali. Fenomeni noti, ma troppo spesso rimossi dal discorso tecnico e politico.

Un approccio sistemico per leggere il paesaggio

Abbiamo scelto, volutamente, un approccio più sistemico che tecnico, partendo da una riflessione profonda sul concetto di ordinamento sociale in relazione al paesaggio. Non ci può essere giustizia territoriale se si continua a costruire ignorando la natura terrestre e quella umana. Non si tratta di ideologia, ma di rispetto strutturale: per la topografia, per l’acqua, per i tempi naturali.

Le nostre pavimentazioni permeabili con ecocompatibilità certificata si inseriscono in questo quadro come strumenti di equilibrio. Non sono “prodotti” in senso industriale, ma risposte mirate a esigenze specifiche, progettate per intervenire in modo calibrato, consapevole, durevole.

Pavimentazioni ecocompatibili: quando la tecnologia è discreta

Abbiamo quindi presentato al pubblico, con chiarezza ma senza eccessi tecnici, le caratteristiche che rendono le nostre soluzioni uniche:

  • permeabilità progettabile,

  • elevata durabilità,

  • prestazioni meccaniche certificate,

  • ecocompatibilità e sostenibilità verificate.

Abbiamo volutamente evitato tecnicismi e lunghe comparazioni: il nostro intento era un altro. Raccontare che ogni intervento paesaggistico merita una valutazione autonoma, una risposta specifica, un progetto sartoriale. Ed è per questo che la standardizzazione non può essere la soluzione.

Lo abbiamo detto chiaramente anche durante l’intervento: “Se qualcuno si stesse chiedendo se esista un prodotto adatto a tutti i progetti, la risposta è no. Il paesaggio va vestito su misura.”

Il laboratorio geo-tecnologico: il cuore che pensa

 

Ed è proprio per questo che il nostro laboratorio geo-tecnologico non è solo un reparto interno, ma il cuore pulsante della nostra filosofia aziendale. È lì che nascono i dialoghi con progettisti, committenti pubblici e privati, imprese e preconfezionatori. È lì che l’ascolto si traduce in progettazione. È lì che l’ingegneria civile si piega con umiltà alle esigenze del territorio.

Per Promotec, fare innovazione non significa rincorrere la novità, ma capire profondamente il contesto e proporre risposte che durino nel tempo. E questo è possibile solo se si parte da un presupposto: ogni progetto è un dialogo.

Ascoltare il paesaggio, ascoltare chi lo abita

City’Scape, ogni anno, ci ricorda quanto questo dialogo sia necessario. La nostra partecipazione non è mai autoreferenziale. Siamo lì per ascoltare gli altri prima di raccontare noi stessi. Siamo lì per confrontarci con le voci più autorevoli e quelle più coraggiose. E siamo lì, soprattutto, per contribuire a costruire una rete di relazioni che unisca tecnologia e responsabilità, progettazione e sensibilità.

Con PAYSAGE condividiamo da tempo questa visione. La nostra presenza a Milano non è una vetrina, ma una dichiarazione di impegno, un’occasione per ritrovarci dentro una comunità di pensiero che sa quanto sia urgente ripensare il modo in cui costruiamo, attraversiamo e viviamo gli spazi comuni.

Guardando avanti

Concludiamo questo articolo con la stessa domanda retorica che ha chiuso il nostro intervento: possiamo davvero pensare di affrontare le sfide climatiche, idrogeologiche e urbanistiche con soluzioni universali? La risposta, ancora una volta, è no.

Ed è proprio in questa negazione apparente che si apre il senso del nostro lavoro: il paesaggio ha bisogno di progettualità sartoriale, e Promotec è qui per cucirla su misura.

La prossima edizione di City’Scape sarà di nuovo un’occasione per ritrovarci, per fare il punto, per ripartire da ciò che conta: la qualità del suolo, la sostenibilità del progetto, il valore del dialogo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *